L'avverbio, come l'aggettivo a cui somiglia molto, può avere qualche volta delle gradazioni: e cioè il comparativo e il superlativo; e, come il nome, può avere delle alterazioni: e cioè l'accrescitivo, il diminutivo, il vezzeggiativo e il dispregiativo.
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( avverbi locali) più su, più giù, più lontano, lontanissimo, più vicino, vicinissimo, lontanuccio, più là;
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( avverbi temporali ) più presto, prestissimo, più tardi, tardissimo, tarduccio, spessissimo, prestino;
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( avverbi quantitativi) pochino, pochissimo, moltissimo.
Ma sono specialmente gli avverbi modali che, per la loro origine di antichi aggettivi qualificativi, si prestano meglio alle gradazioni e alle alterazioni:
fortissimamente, più correttamente, precipitevolissimamente, più basso, bassino, più piano, pianino, pianissimo.