Il complemento oggetto
1) Oltre il predicato e il soggetto.
La maggior parte dei testi è formata da frasi complesse. Le frasi non si limitano quasi mai ai soli elementi fondamentali: soggetto e predicato. Esse sono arricchite da altri elementi che contribuiscono a completare, a rendere più efficace il messaggio, osserviamo questa frase:
Un’onda immensa sollevò la leggera tavola.
Il nome onda è accompagnato da immensa: questo segno serve ad individuare meglio il soggetto dell’azione, ad attribuirgli meglio la qualità dell’immensità, distinguendo quella particolare onda, tra tutte le onde che in quell’istante sballottavano la tavola.
Il verbo sollevò è completato da la fragile tavola.
Questo completamento specifica:
1) che cosa fu sollevato dall’onda;
2) che l’oggetto di tale sollevamento (cioè la tavola) ha una caratteristica: era fragile.
Nella lezione sul sintagma si è parlato del gruppo nominale o (gruppo del nome) e che il predicato e tutto ciò che ad esso si collega formano il gruppo verbale o (gruppo del verbo).
GRUPPONOMINALE | GRUPPO VERBALE |
1) Un’onda immensa | sollevò la leggera tavola. |
2)La buona signora | partì per Milano. |
3)Il sant’uomo | si fermò nella piazza. |
Concentriamoci sui gruppi verbali delle tre frasi. Accanto ai predicati (sollevò, partì, si fermò) troviamo espressioni che ne completano il significato. In particolare troviamo:
1)la fragile tavola = indica che cosa l’onda sollevò e cioè l’oggetto dell’azione compiuta dal soggetto.
2) per Milano indica il luogo verso quale è diretta la signora.
3) nella piazza indica il luogo nel quale si è fermato l’uomo.
Considerando la funzione di arricchimento svolta dalle espressioni osservate nelle frasi, diremo che esse sono complementi.
Il complemento è la parte del gruppo verbale che completa il senso del predicato.
Osservando ancora gli esempi, troviamo anche questi segni verbali:
1) immensa, 2 ) buona, 3) santo.
Sono espressioni che, a differenza di quelle precedenti, appartengono al gruppo nominale. Sono arricchimenti del soggetto e servono ad attribuirgli una qualità: si definiscono attributi. Funzione analoghe hanno le apposizioni. Osserveremo attributi e apposizioni in una delle prossime lezioni.
2) Il complemento n° 1: complemento oggetto o complemento diretto.
Ho incontrato Giorgio a Milano.
Il complemento oggetto o diretto indica l’essere, la cosa o il concetto su cui va a finire direttamente (cioè senza l’aiuto di preposizioni) l’azione espressa da un verbo.
Il complemento oggetto risponde sempre alla domanda chi? che cosa?
Carlo canta una canzone.
Il giardiniere taglia l’erba.
Siccome il complemento oggetto completa il predicato verbale, indicando l’oggetto su cui l’azione del verbo transita direttamente, esso si trova solo in dipendenza di un verbo transitivo attivo.
- Complemento oggetto e verbo transitivo sono strettamente legate, infatti il complemento oggetto di un verbo transitivo può diventare il soggetto dello stesso verbo se questo viene volto al passivo:
Il gatto insegue il topo.
Il topo è inseguito dal gatto.
- Alcuni verbi intransitivi possono reggere un complemento oggetto che richiami nella radice e/o nel significato il verbo stesso:
vivere una vita serena,
Il ragazzo dormì un sonno agitato.
Questo particolare tipo di complemento si chiama complemento dell’oggetto interno.
- Il complemento oggetto, oltre che da un nome, solo o accompagnato da attributi, può essere rappresentato da qualsiasi altra categoria grammaticale, e anche da un’intera proposizione:
Paolo mangia una pizza. nome
Non lo dirò. pronome
Preferisco questo. pronome.
Preferisco il bello. aggettivo sostantivato
Desidero mangiare. verbo
Gli dissi che stava per sposarsi. frase
ritengo che tu abbia fatto bene frase.
Si chiama complemento oggetto partitivo: quando è introdotto dalle preposizioni articolate del, dello, della, dei,degli, delle, quando hanno valore partitivo e significano un po’ di, alcuni, alcune.
Vorrei del miele.
Ho parlato con degli amici. alcuni amici.