Proposizioni interrogative
Che ore sono?
Possono essere dirette o indirette, semplici, doppie o disgiuntive, reali o retoriche.
Le interrogative dirette sono quelle proposizioni principali che comunicano un pensiero non sotto forma di enunciato di un fatto, ma sotto forma di domanda per sapere un fatto. Si dicono dirette perché la domanda è espressa in
forma diretta (nel parlato si riconoscono per il tono interrogativo della voce, nello scritto per la presenza del punto interrogativo) e perciò sono proposizioni principali, indipendenti:
Chi ti ha scritto?
Quando andremo al ristorante?
Quale pasticcino vuoi?
Hai portato il gatto?
Sono indirette quelle proposizioni interrogative non poste in forma diretta ma fatte dipendere (e quindi sono proposizioni subordinate, dipendenti) da altre proposizioni in cui sono presenti verbi o nomi o aggettivi esprimenti domanda come chiedere, interrogare, cercare, domandare, ecc; esprimenti dubbio come non so, dubito, sono incerto, ignoro, sono in dubbio ecc; o di significato dichiarativo come dire, sapere, spiegare, ecc:
Ti ho chiesto se hanno portato il gatto.
Non capisco perché non sei contento del contatto.
Dimmi quanti piatti hai rotto.
Mi ha chiesto se potevo prestargli dei soldi.
Dove stai andando?
Ti ho chiesto dove stai andando.
Sei andato al supermercato e hai comperato il pane?
Mi dici se sei andato al supermercato e hai comperato il pane.
Sono disgiuntive quando le domande sono due o più ma alternative tra loro:
Volete andare al concerto o allo stadio?
Dove hai posteggiato l'auto?
Che ore sono?
Da quale binario parte il treno per Ginevra.
Perché hai detto così?
Vorrei sapere quanto tempo resterete chiusi in casa.
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Sono retoriche quelle frasi che pur costruite come proposizioni interrogative sono espresse non per domandare qualcosa ma, avendo già la risposta implicita nella domanda (sì o no) danno, sotto forma di domanda, maggior risalto a quella determinata affermazione:
Metti forse prima il denaro alla salute?
Non ti ho forse detto sempre la verità?
Non è stata bello il nostro viaggio di nozze?
Ti ho forse rimproverato?
Chi mai potrebbe criticarti?
Dimmi se non è stata bello il nostro viaggio di nozze.
Vorrei sapere se ti ho forse rimproverato.
Le interrogative dirette sono formate col verbo all’indicativo, quando esprimono eventualità o possibilità anche col congiuntivo e il condizionale. A volte anche con l’infinito, sia presente che passato. Sono aperte da un pronome, aggettivo o da un avverbio interrogativo.
Quanti anni hai?
Dove vai?
Che stai facendo?
Quale gelato preferisci?
Maria è in casa?
Vai al mare o resti a casa?
E dove andresti?
Dove andremmo a finire, se facessero tutti come voi?
Mi dareste una mano?
Che sia già partita?
Che abbia capito male?
Che sia successo qualcosa?
Che dire del suo intervento?
Che strategia adottare?
Perché partire proprio adesso?
Io,credere?
Lui, aver compiuto un’azione del genere?
Le interrogative indirette sono introdotte da pronomi, aggettivi o avverbi interrogativi o da congiunzioni subordinative con valore interrogativo-dubitativo come quando, come, perché, se. Possono essere esplicite ed implicite.
Che fare? (no so assolutamente cosa fare)
Chi potrà mai aiutarmi (non so chi potrà mai aiutarmi)
A chi potrei rivolgermi? (non so a chi potrei rivolgermi)
Non so se uscirò con pioggia fastidiosa.
Ditemi che cosa avreste fatto voi se vi foste trovati nella stessa situazione.
Non so dove andare.
Siamo in dubbio sul vestito da scegliere.