Se l'alfabeto è insufficiente a rendere i suoni delle voci umane inarticolate, tanto più sarà difficile rendere le voci degli animali, i rumori, i suoni delle cose . L'uomo riesce abbastanza bene, a volte, ad imitare con la propria voce il canto degli uccelli, il verso di certi animali, il suono degli strumenti musicali e il rumore di particolari corpi; ma quando deve tradurre in lettere questi suoni (che si chiamano onomatopeici, cioè imitativi) si trova abbastanza in difficoltà e ricorre a forme abbastanza approssimative: miao riproduce il miagolio del gatto, paf un tonfo, drin il suono di un campanello elettrico, tic- tac il ritmo dell'orologio, eccì lo sternuto, glo-glo il gorgogliare dell'acqua e così via. Si incontrano parole onomatopeiche leggendo i fumetti e spesso molte sono tratte dalla lingua inglese come: splash, che significa spruzzare, schizzare o bang che significa colpire, battere.