Il presente
Il presente indica che l’azione, l’evento, lo stato di cui si parla avvengono, o comunque, sussistono nel momento in cui ha luogo la comunicazione:
Telefono subito in agenzia.
Sono stanco morto.
Lucia fa avvocato.
Il presente serve a descrivere le azioni in “diretta”, simultaneamente al loro svolgimento, è l’esempio della telecronaca di una partita di calcio:
Totti rimette il pallone in area, passa a Maldini, che si libera bene del terzino avversario, ma commette fallo su Gana.
- Il presente è anche usato per riferire un fatto consueto, che si ripete regolarmente, il così detto presente abituale:
Il treno arriva sempre puntuale.
Viene sempre nel mese di giugno.
- È anche il tempo con cui si esprime qualcosa di vero come in assoluto, come nelle verità considerate senza tempo:
La libertà è un valore inalienabile della persona.
- nelle leggi e nelle definizioni scientifiche:
A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Il chilo è un’unità di misura del peso.
- nelle descrizioni geografiche:
Il Po nasce da Monviso.
La Lombardia confina a nord con la Svizzera.
- nei proverbi e nelle massime, si tratta di presente gnomico:
Rosso di sera bel tempo si spera.
Il riso abbonda sulla bocca degli stolti.
Ci sono casi in cui il presente è usato al posto di un tempo passato, è quello che si chiama presente storico, con il quale si rende più vivace una narrazione di eventi trascorsi, è come se ci si spostasse con la fantasia nel passato.
Napoleone attraversa le Alpi con un gruppo di soldati.
Infine il presente può essere usato, nel registro informale della lingua al posto del futuro:
Domani sono a cena da mia suocera.
Il mese prossimo ho l’esame per la patente.
Quest’estate vado negli Stati Uniti.