Subordinate comparative
Ebbe più regali di quanti non ne aspettasse.
Sentì meno dolore di quanto non avesse temuto.
Ritrovò il paesaggio così intatto come egli lo ricordava.
La salita non fu così impegnativa come gli era stata descritta.
Parigi è una metropoli quanto lo è Londra. (quanto Londra)
Londra è più piovosa di quanto lo sia Parigi. (di Parigi)
Il traffico di Londra è intenso tanto quanto lo è quello di Parigi. (quello di Parigi)
Tutte queste subordinate esprimono un paragone di quantità o di qualità con ciò che è espresso dalla principale e per questo motivo si chiamano comparative. Esse si riconoscono perché spesso sono formulate in modo tale che nella principale è contenuto un elemento che anticipa la subordinata vera e propria, come più…, meno…,così…,tale…, a seconda che con essa si voglia esprimere un rapporto di maggioranza, minoranza o uguaglianza con la reggente. Per tanto nella forma esplicita le comparative sono espresse mediante:
più...che
meno ...di quello
peggio...di quanto
tale…quale
così...come
ecc.
La comparazione può essere di maggioranza, di minoranza, di uguaglianza.
La proposizione comparativa di maggioranza e quella di minoranza sono introdotte da di quello che, che, di come, di quanto, in correlazione con gli avverbi più le comparative di maggioranza (più ...di quello che) e meno per le comparative di minoranza ( meno... di quello che); il verbo è all'indicativo, al congiuntivo e al condizionale.
La città di Parigi è meno cara di quanto si possa pensare. > congiuntivo
Londra è una metropoli più vasta di quanti molti credono. > indicativo
Prenotare un albergo a Parigi è più facile di quanto non si potrebbe pensare. > condizionale
Come si può notare, il predicato della comparativa può essere preceduto da un non. In questo caso, tale avverbio non esprime una negazione, ma una forma rafforzativa, che dà maggiore energia all'espressione.
La subordinata comparativa può assumere la forma comparativa- ipotetica, quando il paragone non è con un'azione reale, ma ipotetica, esistente solo nel pensiero.
È introdotta da come, come se, quasi che, usa il verbo al congiuntivo.
Soggiornando nell'ospitale Parigi, ci sentiamo a casa come se non ci fossimo mai allontanati da casa. ( in realtà ci siamo allontanati)
In alcuni quartieri di Londra si respira un'atmosfera come se fossimo ancora nel secolo scorso. (in realtà non siamo più nell'800)
La comparativa di uguaglianza è introdotta da avverbi del tipo come, quanto, e dal pronome quale,che può essere in correlazione con così, tanto, tale. Nei discorsi che si riferiscono alla realtà quotidiana, la proposizione vuole solitamente il modo indicativo.
Nella vita, non sempre una persona dà tanto quanto riceve.
Se si usa invece dell'indicativo, il condizionale, la comparativa di uguaglianza assume una sfumatura di possibilità, e diventa quasi un'ipotesi, una supposizione.
Nella vita, non sempre le cose vanno così come si vorrebbe.
Ho guadagnato tanto, quanto non avrei mai pensato.
Anche per le comparative è usata una forma implicita che è formulata mediante:
piuttosto che
piuttosto di
+ l’infinito del verbo.
Anziché restare tutto il tempo a Londra, visiteremo i dintorni.
Piuttosto che andare a piedi, useremo autobus a due piani.
Avrebbe preferito morire piuttosto che perdere l’onore.