La fonologia e la fonetica
Fonetica
Quando parliamo produciamo dei suoni che, combinati tra loro, costituiscono dei messaggi. I suoni si realizzano con un procedimento simile a quello che avviene per la tromba, il flauto l’oboe o qualsiasi strumento a fiato. Il fiato (l’aria, quindi) esce da uno di questi strumenti urtando contro alcuni suoi punti, in corrispondenza coi fori che chiudiamo o meno con le dita, a secondo dei suoni che vogliamo ottenere. Allo stesso modo, parlando, emettiamo dei suoni grazie al fiato che, prima di uscire dalla bocca ha “urtato” un organo della cavità orale.
La cavità orale è l’interno della bocca, ed è formato da un apparato fonatorio, cioè l’insieme degli organi che servono agli esseri umani per produrre dei suoni. L’aria esce dai polmoni, sale per la trachea, esce dalla laringe dove si trovano le corde vocali, e incontra in diversi organi ( epiglottide, ugola, velo palatino, palato, lingua, denti, labbra o narice). A seconda degli organi toccati dall’aria e a seconda della loro posizione quando l’aria passa, avremo diversi tipi di suoni. Ad esempio, bloccando l’aria con le labbra e poi liberandola di colpo avremo, avremo i suoni /p/, /b/ ; portando il labbro inferiore con i denti superiori e lasciando uno stretto passaggio all’aria avremo i suoni /f/, /v/ e così via, come vedremo più avanti.
Quanto detto finora riguarda l’aspetto fisico dei suoni linguistici, il modo in cui essi si riproducono e i diversi tipi di suono realizzabili con la voce umana. Tutto ciò riguarda la fonetica. Il termine fonetica deriva dal greco phoné, “voce, suono “: la fonetica è dunque la disciplina che studia l’esecuzione dei suoni di una lingua.
Fonologia
Abbiamo descritto in breve in che modo vengono prodotti i suoni; ora ci occuperemo della scienza che studia i suoni dal punto di vista del loro uso per comunicare un significato e della loro organizzazione all'interno della struttura di una data lingua: questa scienza si chiama fonologia. I suoni di cui una lingua si serve per comporre dei significati sono detti fonemi. I fonemi sono le parti più piccole in cui una lingua può essere scomposta e costituiscono un sistema che varia da una lingua ad un'altra. Combinati insieme, essi formano le parole, e quindi trasmettono un significato. I fonemi hanno una funzione distintiva: basta infatti cambiare un fonema all'interno di una parola per ottenere un'altra ,
con un diverso significato:
raso, naso, vaso, caso...
in questo caso,sostituendo il fonema iniziale, si ottengono ben quattro significati diversi;
care, cane, cade, cave...
sostituendo il terzo fonema, troviamo diversi significati.
Il fonema è dunque l’unità minima che serve a distinguere significati, cioè l’elemento più piccolo che permette di differenziare un significato da un altro. Una coppia di parole diverse che differiscono per un solo fonema si dice anche coppia minima.
Fonemi e lettere
Fonemi non vanno confusi con lettere (grafemi, o lettere dell'alfabeto), che sono invece i segni scritti che servono a riprodurre i suoni. Per distinguere i fonemi dai grafemi essi vengono rappresentati con un simbolo posto tra barre oblique ( / / ). l'Associazione Fonetica Internazionale ha predisposto un sistema di trascrizione fonetica che consente di rappresentare in modo unitario i fonemi di tutte le lingue. È la stessa trascrizione che viene adottata nei dizionari bilingui e nei testi per lo studio delle lingue straniere, per segnalare il modo in cui la parola viene pronunciata.
I fonemi dell'italiano
I fonemi si possono dividere in tre categorie fondamentali: le vocali, le consonanti e le semiconsonanti.