Subordinate temporali
Faccio una spremuta mentre cuoce la torta.
Spesso quando parliamo sentiamo il bisogno di ordinare nel tempo i fatti che stiamo esponendo e stabiliamo tra di essi un rapporto di successione o di connessione temporale. Diciamo infatti:
Metto in moto la macchina mentre ti aspetto.
Farò le valigie prima di partire.
Dopo essere stato in Inghilterra visitai anche Parigi.
Siamo abituati a far riferimento a tempi o stati temporali differenti: infatti sappiamo distinguere con facilità il presente, ciò che avviene mentre parliamo (metto in moto) dal passato, ovvero ciò che è stato (visitai), dal futuro, ciò che sarà (farò). Si può fare anche un’altra osservazione riguardo al modo in cui noi possiamo mettere in relazione temporale i due avvenimenti; se riflettiamo a come noi solitamente ordiniamo nel discorso gli avvenimenti, ci accorgiamo che ci offrono solo due possibilità: due avvenimenti si svolgono contemporaneamente:
Leggo il giornale mentre mangio.
Mangio prima di leggere.
Oppure in diversi momenti:
Leggo dopo aver mangiato.
Mangio prima di leggere.
Se nel primo caso diciamo che gli avvenimenti sono contemporanei, nel secondo possiamo dire che uno è anteriore e l’altro posteriore:
prima mangio, poi leggo.
Si distinguono perciò tre tipi di subordinate temporali: della contemporaneità, dell’anteriorità, e della posterità.
Le temporali della contemporaneità sono dipendenti che esprimono fatti che si collocano in stretta contemporaneità con quelli espressi nella principale.
Ad esempio:
Ascolto la musica mentre mangio. Contemporaneità nel presente
Mangerò quando arriverò. Contemporaneità nel futuro.
Mentre studiava ascoltava musica. Contemporaneità nel passato.
Le temporali dell’anteriorità sono dipendenti che esprimono fatti che si collocano nel tempo anteriormente a quelli espressi nella principale. Ad esempio:
Ascolto la musica dopo aver mangiato.
Mangerò dopo che sarò arrivato.
Entrò dopo che ebbe bussato.
Quando avrai finito di studiare potrai giocare alla playstation.