Elisione e troncamento
L' elisione
Quando una parola non tronca finisce per vocale, e anche la seguente comincia con vocale, la vocale finale della prima parola molto spesso si elide, cioè si sopprime. Questo fenomeno si chiama elisione.
La erba / l’erba
lo amico / l’amico
una anatra / un’anatra
Il segno ( ‘ ) che serve ad indicare l’elisione, si chiama apostrofo. L’apostrofo NON si usa:
a) dopo il pronome ci, se ad esso seguono parole che abbiano per iniziali le vocali a,o,u. Quindi si scriverà
c’era, c’insegnava, ma: ci ascolta, ci ordina, ci urla;
b) dopo i plurali gli, degli, agli, ecc., se non seguono parole che iniziano con i
degli ordini, gli avvocati, cogli animali, degli urli, ecc.
c) tutte le volte che potrà apparire incertezza di numero e di genere. Si scriverà perciò
le età e non l’età
per non confondere il plurale con il singolare,
quella artista e non quell’artista
per non confondere il femminile con il maschile, e via dicendo.
TRONCAMENTO
Il troncamento o apocope è la caduta dell’ultimo elemento (sillaba, consonante, vocale) di una parola composta da più sillabe.
Il troncamento è diverso dall’elisione perché può avvenire anche se la parola che segue inizia per consonante.
Nel troncamento di solito non si usa l’apostrofo, ma ci sono alcune eccezioni come
po’ ( troncamento di poco)
di’ imperativo del verbo dire.
Il troncamento è obbligatorio con:
uno, alcuno, nessuno, ciascuno
un uomo / ciascun libro
il troncamento si fa solitamente con:
bello, grande, e santo
davanti a parole che richiedono l’articolo il e un:
un bel gatto / san Francesco.
Con i titoli onorifici seguiti dal nome proprio:
il signor Riccardo, il commendator Brambilla.
Con
quale nell’ espressioni qual è.