L'alfabeto
Fin dai tempi più antichi l'uomo è riuscito a rappresentare nella scrittura i suoni che compongono le parole con segni convenzionali: questi segni sono le lettere (o grafemi).La serie ordinata delle lettere si chiama alfabeto, nome derivato da alfa (a) e beta (b) che sono le prime due lettere greche. Nella lingua italiana ci sono ventun lettere: ognuna di esse ha doppia forma di scrittura: la maiuscola di proporzioni più grandi, e la minuscola di carattere più piccolo.
MAIUSCOLE: A, B, C, D, E, F, G, H, I, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, U, V, Z,.
MINUSCOLE: a, b, c, d, e, f, g, h, i, l, m, n, o, p, q, r, s, t, u, v, z.
Per indicare le lettere dell'alfabeto si si dice: la lettera a, oppure la a.
Non appartengono all'alfabeto italiano, ma vengono usate per trascrivere parole di origine classica o straniera, altre cinque lettere:
J,j (i lunga) es: Jutland (penisola vicino al mar Baltico)
K, k (cappa) walkman ( riproduttore stereofonico portatile tascabile, dotato di cuffia)
X, x (icis) xilofono (strumento musicale)
Y, y ( ipsilon) Yucatan ( penisola, canale e Stato del Messico).
Nella serie delle lettere la J e la K seguono la nostra i, la W, la X e la Y seguono la V.
Ti segnalo e ti raccomando di ricordare per una rapida consultazione del vocabolario, di rubriche o liste nelle quali le lettere sono disposte come indicato e cioè:
A, B, C, D, E, F, G, H, I, J, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, U, V, W, X, Y, Z.
USO DELLA LETTERA MAIUSCOLA
La lettera maiuscola si usa come iniziale di parole nei seguenti casi:
1) All'inizio di ogni componimento e dopo ogni periodo dopo il punto fermo.
In un buco della terra viveva uno hobbit. Non era un buco brutto, sudicio e umido: era un buco da hobbit. Cioè comodo.
Dopo il punto interrogativo ed esclamativo, si usa la maiuscola quando si voglia denotare un certo distacco dal pensiero precedente; la minuscola per indicare la continuità del discorso.
Non sappiamo cosa farcene delle avventure! Son cose brutte fastidiose e scomode! / Ma dunque! ma dunque non era un avviso questo?
2. Nella prima parola di un discorso diretto.
" Ti abbiamo accontentato" aggiunse il mago quasi con pena, "Ora chi deve accontentarci sei tu".
3. Con i nomi propri di persona, cognomi e soprannomi.
Gianni, Il Caravaggio Il Ludovico il Moro,
4. Con i nomi propri geografici e con quelli che indicano strade, piazze, negozi.
Francia, Sardegna, Via Verdi, Piazza Mercanti, Caffè dello Sport.
5. Con i nomi dei popoli.
I Romani - I Tedeschi - Gli Inglesi.
Scriverai invece:
i soldati romani, i musicisti tedeschi, gli scrittori inglesi perché in questo caso romani, tedeschi, inglesi sono usati come aggettivi.
6. Nei titoli dei libri, giornali, racconti, poesie, opere d'arte, associazioni, società.
L' Orlando Furioso - Il Fatto Quotidiano - La Giara del Pirandello - La Pietà di Michelangelo - Nessuno tocchi Caino. La Virtus.
7. Con i nomi dei secoli e certe festività religiose e civili.
Il Cinquecento, Il Natale, Il Primo Maggio.
8. Con i nomi indicanti dignità e relativi titoli e attributi e con i nomi che indicano istituzioni e uffici pubblici.
Sua Santità il Papa - Il Presidente della Repubblica - Il Ministro degli Affari Esteri - Il Prefetto - La Camera - Il Parlamento - La Corte Costituzionale.
Si scrive invece: papa Francesco - Il ministro Nonsonio perché in questo caso i nomi papa e ministro, accompagnano il nome proprio, hanno valore appositivo.
Invece per chiarezza scriverai sempre Stato con la lettera maiuscola, quando vuoi indicare la suprema organizzazione politica di un popolo sotto lo stesso governo; stato con la minuscola, negli altri significati.