L'avverbio
Bilbo si muoveva furtivamente nella caverna di Smaug. Silenziosamente, cercava di non fare rumore mentre avanzava. Inaspettatamente, il drago si svegliò e guardò intensamente l'oscurità. Bilbo trattenne il respiro, immobilmente, sperando disperatamente di non essere scoperto.
Le parole evidenziate sono unite quasi sempre ad un verbo; per questa caratteristica sono chiamati avverbi, e cioè parole aggiunte al verbo, con lo scopo di modificarne, rafforzarne, indebolirne, e cioè precisarne il significato. Gli avverbi compiono nei riguardi del verbo la stessa funzione che l'aggettivo compie nei riguardi del nome.
L'avverbio è la parte invariabile del discorso che serve a modificare o determinare il significato di un verbo, di un aggettivo o di un altro avverbio.
Gli avverbi, secondo la particolare determinazione che esprimono, si distinguono in: avverbi modo, di maniera, di luogo, di tempo,di affermazione, di negazione, di dubbio.
AVVERBI DI MODO
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Gli avverbi di modo sono i più numerosi, perché c'è la possibilità di derivare da ogni aggettivo l'avverbio corrispondente.
Gli avverbi di modo corrispondono agli aggettivi qualificativi; indicano il modo in cui l'azione si compie; rispondono alle domande:
come?
in che modo?
in quale maniera?
Formazione dell'avverbio:
1.Gli avverbi di modo si formano aggiungendo alla forma femminile dell'aggettivo il suffisso -mente.
Rara -mente,
stupida-mente,
onesta -mente...
2.si possono formare usando in maniera invariabile la forma maschile dell'aggettivo qualificativo:
Parlateci chiaro,
Corri veloce,
Avete visto giusto.
3. Gli avverbi tastoni, balzelloni,ginocchioni, bocconi (con la bocca in terra) carponi (strisciare), derivano da nomi o da verbi alla radice dei quali è stato aggiunto il suffisso -oni.
4. Le locuzioni avverbiali si usano quando non esiste uno specifico avverbio o semplicemente per rendere il discorso meno monotono. Per esempio:
Va a cavallo,
a piedi,
all'improvviso,
a bizzeffe,
alla carlona,
in fretta,
di sicuro,
di sbieco,
a poco a poco,
a mano a mano.
(non poco a poco, mano a mano).
AVVERBI DI LUOGO
A)
Non rimanere indietro, andate avanti.
Indicano il luogo i cui avviene l'azione e rispondono alle domande: dove? in quale modo?
I più comuni sono:
qui, qua (sempre senza l'accento,"Su qui e qua l'accento non va".)
lì, là, laggiù, costì, costà, dappertutto; dove ove, donde, dovunque
(si chiamano anche relativi perché hanno la funzione di congiungere una proposizione con un'altra);
contro,dietro, davanti, dietro, dentro, fuori, oltre, presso, sopra, sotto;
(che possono essere usate anche come preposizioni).
Dovunque andai, trovai sempre persone pronte ad aiutarmi.
Lo si vedeva dappertutto.
Il valore preciso di dovunque è in tutti i luoghi, nei quali.
Questo avverbio appartiene a due proposizioni; sarebbe perciò un errore considerarlo in senso assoluto. In questo caso si deve usare dappertutto, come è scritto nel secondo esempio.
B)
Ci verremmo volentieri.
Vi andarono con gran piacere.
La città, quando ne uscimmo, era deserta.
Anche le particelle ci (ce), vi (ve) e ne possono assumere valore di avverbi di luogo. Ci e vi significano in quel luogo (ci si è più comune di vi); ne significa da quel luogo.
Attento a non confondere ci e vi, avverbi di luogo, con ci, vi particelle pronominali o dimostrative
Esempio:
Avverbio di luogo.
Ci (in quel luogo) resteremo a lungo.
Particella pronominale.
Ci (a noi) annunciò il suo arrivo con una telefonata.
Particella dimostrativa.
Bisognerà pensarci (a ciò)
c) Locuzioni avverbiali di luogo sono: di qua, di là,si su, di giù,per di qua, per di là, ecc.
AVVERBI DI TEMPO
Prima hai parlato tu,ora tocca a me.
Indicano circostanza di tempo e rispondono alle domande: quando? in quale tempo?
I principali sono:
ora, adesso, subito, prima, dopo, poi, presto, tardi,
ieri, oggi, dopodomani, frequentemente, spesso,
raramente,sempre, mai, settimanalmente, mensilmente.
Non siete mai attenti.
Mai siete attenti.
Mai, se usato in senso negativo, se viene dopo il verbo deve essere preceduto da negazione; se lo precede è senza negazione.
Se avessi mai (per caso, o qualche volta) detto questo, non ti loderei.
Sei mai (per caso, qualche volta) stata a Firenze?
Mai può dunque essere usato anche in senso positivo, ma solamente in proposizioni condizionali e interrogative, e con il significato che ti è stato indicato negli esempi: per caso, qualche volta.
Locuzioni avverbiali di tempo sono:
di buon'ora, nottetempo, una volta, un giorno, di quando in quando, ecc.
AVVERBI DI QUANTITÀ
Ho mangiato troppo. Quanto hai pagato la bicicletta?
Indicano quantità e misura e rispondono alla domanda: quanto? in quale misura?
Sono avverbi di quantità: molto, tanto, poco, meno, più, minimamente, quasi, almeno, abbastanza,ecc.
Locuzioni avverbiali di quantità:
all'incirca, pressapoco, di più di meno.
AVVERBI DI AFFERMAZIONE, NEGAZIONE, DUBBIO.
Si, verrò certamente anch'io.
No, non crederò mai.
Probabilmente ci sarà concesso di uscire.
Si, certo, sicuramente, davvero, indubbiamente, sono di affermazione;
no, mai, né, non, giammai, nemmeno, ecc, sono di negazione;
forse, probabilmente, ecc. sono di dubbio.
L' avverbio affatto significa del tutto, interamente, quindi, per sé, ha valore positivo.
Sono affatto (in tutto e per tutto) certo di quello che dico.
Perché assuma senso negativo esige una negazione:
Non sono affatto contento di te.
Scorretto è perciò usare affatto nelle risposte invece di niente affatto.
2. Non da tutti i linguisti è accettato l'uso di meno al posto di no.
Es.:
Non so se Marco lo sapesse o meno.
Tu, per non sbagliare dirai:
Non so se Marco lo sapesse o no.
GRADI E ALTERAZIONI DELL'AVVERBIO
Io camminavo lentamente, ma tu più lentamente di me; Pippo poi lentissimamente addirittura.
Gli avverbi di maniera e alcuni altri ammettono il comparativo e il superlativo. Gli avverbi che derivano da aggettivi che hanno il comparativo e il superlativo di forma irregolare formano i gradi in modo analogo:
bene | meglio | benissimo e ottimamente |
male | peggio | malissimo e pessimamente |
molto | più | moltissimo |
poco | meno | pochissimo e minimamente |
grande | maggiormente | massimamente e sommamente |
Pochi avverbi prendono desinenze diminutive o accrescitive:
Bene, benino, benone; male, maluccio, malaccio, adagio, adagino; poco, pochino, pochettino.