Modo congiuntivo
1)
Siamo felici!
Tornasse presto quel mio amico!
2)
Siate prudenti.
Consideriamo attentamente ogni particolare.
3)
Che non abbia ricevuto la lettera?
Che non stia bene?
4)
Sia pure colpevole, ma merita comprensione.
Facciano pure, io non mi interesserò.
5)
Non voglio che tu mi interrompa.
Lo vorrei se fosse possibile.
Cinque gruppi di esempi: nel primo troviamo espressi desideri, nel secondo esortazioni, nel terzo dubbi, nel quarto concessioni, nel quinto, infine, i verbi sono uniti alla preposizione che li precede, e dalla quale dipendono, per mezzo di una congiunzione. Proprio per quest'ultima caratteristica il modo dei verbi indicati è chiamato congiuntivo.
I congiuntivi indipendenti, secondo la particolare funzione che svolgono, si distinguono in: desiderativi (oppure ottattivi), esortativi, dubitativi, concessivi. Il modo congiuntivo presenta i fatti in modo soggettivo, cioè esprimendo un punto di vista di un soggetto particolare. Come hai visto dagli esempi, viene usato per esprimere dubbi, possibilità, desideri, ecc.
Il congiuntivo è un modo finito perché possiede desinenze che indicano le tre persone e il loro numero, singolare o plurale. Ha quattro tempi, di cui due tempi semplici, che utilizzano solo la forma del verbo, e due tempi composti, formati con l'ausiliare essere.
TEMPI SEMPLICI | TEMPI COMPOSTI |
presente: che io senta | passato: che io abbia sentito |
imperfetto: che io sentissi | trapassato: che io avessi sentito |
Quando si usa il congiuntivo ?
Ecco i casi:
a) in proposizioni indipendenti in cui la scelta del modo dipende dall'intenzione di esprimere un'esortazione (congiuntivo esortativo), una concessione ( congiuntivo concessivo), un augurio ecc.
Che escano pure; Che possiate essere felici; Che sia già arrivato?
b) in proposizioni subordinate in cui la scelta è determinata dalle regole sintattiche dell'italiano:
Credo che sia tardi, Suppongo che tu avessi ragione, Si trattenne ancora sebbene fosse tardi.
È proprio in questo tipo di proposizioni che il modo congiuntivo viene più usato.
In molti tipi di proposizione subordinata l'uso del congiuntivo è obbligatorio (anche se, nella lingua parlata è quasi sostituito con il modo indicativo).Esso si trova:
- dopo molte congiunzioni subordinate, come affinché, sebbene, nonostante che, se, qualora, senza che:
Nonostante sia tardi finiamo questo lavoro.
- dopo gli aggettivi indefiniti qualsiasi, qualunque, qualsivoglia e i pronomi relativi chiunque e checché:
Chiunque venga, sarà il benvenuto.
- dopo gli aggettivi, i pronomi e gli avverbi interrogativi chi, che cosa, quale, dove, quando, ecc. usati all'inizio di una domanda indiretta:
Vorrei sapere che cosa tu abbia detto.
- dopo verbi che esprimono desiderio,speranza, augurio, dubbio, concessione, proibizione come: desiderare, augurare, dubitare, temere, consentire, impedire ecc.:
Spero che tu stia bene.
- dopo espressioni come è necessario che, occorre che, bisogna che, è giusto che, è possibile che ecc.:
Bisogna che tu parta immediatamente.
I tempi semplici
Il congiuntivo presente
Il congiuntivo imperfetto
I tempi composti del congiuntivo
Il congiuntivo trapassato
Usare i tempi del congiuntivo.