Piantare in asso.
Teseo, andò a Creta per uccidere il Minotauro, un mostro che si cibava solo di carne umana e chiuso in un labirinto. Sbarcato nell'isola, il bel Teseo conquistò l'amore della principessa Arianna figlia di Minosse, il re che aveva imprigionato il mostro. Arianna, dopo essersi fatta giurare che l'avrebbe sposata, aiutò il bel Teseo nella sua impresa. Entrare nel Labirinto non era difficile, impossibile era uscirne, ma Arianna sapeva come fare nell'impresa. Diede a Teseo un gomitolo di filo, svolgendo il quale entrò nel Labirinto, uccise il Minotauro e, sempre col filo in mano, trovo l'uscita.
Teseo, però, una volta che ebbe scampato il pericolo si pentì della promessa fatta ad Arianna e meditò di liberarsi di lei. E così, dopo aver fatto scalo a Nasso per rifornirsi di acqua e di cibo, egli, approfittando che la giovane si era addormentata, si imbarcò sulla nave e ripartì.
Al suo risveglio la povera Arianna si accorse di essere stata tradita e abbandonata, perché Teseo l’aveva piantata, cioè abbandonata in Nasso. A poco a poco nella lingua parlata la locuzione si modificò e diventò “in asso”.
Il cielo però punì l'ingrato eroe. Teseo,si dimenticò della promessa fatta al padre Egeo e questa dimenticanza si trasformò in una vera catastrofe; egli, infatti, felice di ritornare vittorioso dalla sua missione, si dimenticò di cambiare le vele nere con quelle bianche, come aveva assicurato al padre Egeo. E il povero vecchio, vedendo la vela nera issata sulla nave del figlio, preso da un atroce sconforto, finì travolto dal dolore e si gettò nel mare che prese il nome di lui (mare Egeo).
E Arianna? Pazza di dolore per essere stata piantata in Nasso, quando vide transitare un corteo guidato dal dio Bacco, si aggregò a lui e lo sposò.
In parole moderne, dimenticò la sua sventura dandosi all' aclol.