Calende
È il primo giorno del mese. Nell'antica Roma in questo giorno si dovevano pagare gli interessi, perciò Orazio dice che, per i debitori, sono tristes calendae, e poiché il tempo passa velocemente, Ovidio sospira celeres calendae. Nel calendario greco non c'erano le calende, perciò pagare alle calende greche significa non pagare mai.
Da calende deriva calendario, che si apre con gennaio, dal latino ianuarius, vale a dire mese di Giano, dio bifronte, che aveva due facce una rivolta al passato e l'altra al futuro.
Febbraio viene da februum, mezzo di purificazione. Febbraio anticamente era l'ultimo mese dell'anno che si chiudeva con i solenni riti di purificazione per i vivi e di espiazione per i defunti.
Marzo che ora è il terzo mese, apriva l'anno dedicato a Marte, dio della guerra , padre di Romolo, fondatore della città.
Aprile alcuni pensano che significhi mese che apre: apre la natura, ne spalanca il vigore e la bellezza dopo il letargo invernale.
In maggio sentiamo l'eco di Maia, madre di Mercurio, dea della terra e della primavera.
Per giugno doppia interpretazione: omaggio a Giunone, legittima sposa di Giove, e glorificazione di Lucio Giunio Bruto, il ribelle che cacciò i re e fondò la repubblica.
Luglio è dedicato a Giulio Cesare, nato a Roma nel periodo più caldo dell'anno, il 13 luglio dell'anno 100 a.C. Cesare non fu imperatore, ma pose le basi per il passaggio dalla repubblica all'impero.
E al primo imperatore Ottaviano Augusto, fu intitolato il successivo mese di agosto.
I restanti mesi provengono da un numero: settembre da sette, perché era il settimo mese dell'anno, quando l'anno cominciava a marzo. Ottobre l'ottavo, novembre il nono, dicembre il decimo.
Secondo una tradizione che non tutti gli studiosi accettano, l'anno stabilito dal fondatore Romolo era di dieci mesi. Sarebbe stata una riforma del successore Numa ad aggiungere gennaio e febbraio, portando così il totale a dodici.
Molti secoli più tardi, la riforma sindacale vi aggiunse la tredicesima.