Ex libris
L' ex libris è ricercato dai collezionisti quasi come il francobollo, il sigillo, la stampa da collezione. Per chi lo ha commissionato, diventa come un suo stemma. È , precisamente, il distintivo che il possessore di una biblioteca stampata o incollata sui propri libri.
L'ex libris sorse con il libro stampato, o poco più tardi, alla fine del secolo XV. Pittori e incisori di Germania, Francia, Inghilterra, Italia e altri paesi europei divennero celebri per i loro bellissimi ex libris, queste artistiche etichette incollate sui frontespizi o all'interno delle copertine dei singoli volumi.
Si ordinavano su commissione degli ex libris come si ordinavano quadri, e, come questi ultimi, essi recavano la firma del disegnatore o dell'incisore. Creatori di ex libris furono grandi artisti come Durer, Cranach, Holbein, Renart, Riquert ed altri ancora. Nella composizione dell ex libris entravano di solito questi elementi: lo stemma, il nome del proprietario, un motto, e, in uno spazio apposito l'espressione latina ex libris, che significa “ dai libri” ( di ) …, e che divenne fissa e invariabile.
Usato all'inizio quasi esclusivamente dai nobili, presto iniziò ad essere usato da eruditi e studiosi in genere, che sostituirono gli stemmi con disegni di contenuto simbolico, a volte chiaro e a volte misterioso, che esprimevano il carattere, la professione o gli ideali del proprietario. Oggi ex libris è ormai fuori moda. È stato sostituito da un timbro o un cartellino adesivo, recanti per praticità in caso di prestito o smarrimento, il nome e l'indirizzo del proprietario.
Gli antichi e più rari ex libris vengono conservati nei musei, come la ricca collezione del British Museum, a Londra.